Una delle destinazioni più gettonate e popolari da includere in un itinerario in Sardegna, ci sono talmente tante cose da fare e vedere ad Alghero e dintorni che sarebbe un peccato non passarci almeno qualche giorno. Conosciuta per la forte influenza della cultura catalana, Alghero in realtà mostra i retaggi delle diverse civiltà che l’hanno invasa e con cui è venuta a contatto, dai Fenici ai Romani ai Pisani.
Come tutti i posti con una lunga storia e ricca cultura, anche ad Alghero è impossibile vedere tutto in una sola vacanza, ma due o tre giorni sono già un ottimo punto di partenza, o anche solo uno se volete esplorare la Sardegna in soli 10 giorni. Pronti a partire? Ecco cosa fare ad Alghero per esplorare al meglio la tranquilla cittadina del nord Sardegna.
Cosa Fare ad Alghero: un Itinerario Semplice e Completo
Esplora i vicoli del centro storico
Non si può dire di aver visitato Alghero senza essersi persi per i vicoli pittoreschi e ciottolati del suo centro storico. Viuzze piuttosto scomode per via della pavimentazione fatta di grosse pietre, consiglio vivamente di indossare scarpe da tennis o comodi sandali, e di sicuro non tacchi alti.
Lungo tutte le vie del centro si trovano ristoranti tipici, botteghe artigiane, case basse tipiche della zona, bar e caffè. Partendo alla scoperta degli angoli nascosti tra un gelato e un pranzo, puoi tranquillamente trascorrere qualche ora e fare il pieno di fotografie di piccoli gioielli architettonici.

Passeggia lungo le mura e i bastioni
Con una costa punteggiata di torri e bastioni, non perderti i vari resti di guerre e civiltà passate. Dai Fenici ai Romani, dai Catalani ai Pisani, tutti hanno dato nuove forme alla fortezza che era Alghero, aggiustando le torri per meglio resistere agli attacchi che venivano dal mare.
Una delle poche città ad aver conservato quasi interamente le mura e le torri che la circondano dalla sua fondazione nel XII secolo ad opera della famiglia Doria, per tutto il Medio Evo fino al XVI secolo quando furono ricostruite le mura intorno alla città, completando quelle sul fronte del mare ma non quelle a terra.
Sono diverse le torri che si possono vedere oggi, da quella di San Giacomo a quella di Porta Terra che collegava la città appunto via terra per chi arrivava da Sassari. Una passeggiata affascinante e ricca di storia resa ancora più piacevole dai panorami sul mare.

Visita il Museo del Corallo
Ospitato in una villa Liberty, il Museo del Corallo è una tappa obbligatoria ad Alghero vista la ricca tradizione che la città ha con questo animale marino. Al contrario di come si possa pensare, l’esposizione non si limita a gioielli e all’artigianato locale ma ripercorre la storia dell'”albero del mare” legata al territorio di Alghero, la natura di questa creatura ancora capace di incantare turisti e gente del posto, e la sua storia millenaria.
Il museo è diviso in sezioni per rendere più semplice la visita e ogni oggetto esposto è accompagnato da un pannello esplicativo. All’entrata, una guida mi ha accompagnata lungo tutto il percorso sicuramente arricchendo la mia esperienza visto che da sola sarei entrata molto meno nel dettaglio. Al momento dal lunedì al venerdì si visita su prenotazione, mentre il fine settimana non c’è bisogno di prenotare. Per orari e contatti, è meglio visitare il sito ufficiale.

Entra nella Cattedrale
Per la sua semplicità, l’austera facciata neoclassica della cattedrale di Alghero, bianca e poco decorata, potrebbe trarre in inganno. Il retro della chiesa, infatti, in stile tardo gotico, risale alla prima fase della sua costruzione e oltre a un portale, comprende anche un campanile con una guglia piramidale rivestita di maioliche colorate che richiama lo stile catalano. Una delle più grandi chiese in Sardegna, l’interno ricco e decorato in stile tardo rinascimentale è suddiviso in tre navate.
Dedicata all’Immacolata Concezione e nota come Cattedrale di Santa Maria, il suo ingresso principale è in Piazza Duomo, in pieno centro storico e a un passo dal porto.

Visita i siti archeologici nei dintorni di Alghero
Alghero conta diversi siti archeologici nei suoi dintorni che vale la pena visitare. Il più grande è il villaggio nuragico di Palmavera dove in tempi relativamente recenti è stata portata alla luce una terza torre intorno al mastio (nuraghe principale), aspetto che ricorda il nuraghe Santu Antine a Torralba. Tra gli altri siti archeologici da visitare intorno ad Alghero c’è l’affascinante necropoli di Anghelu Ruju composta da diverse domus de janas, la Grotta Verde e il Nuraghe di Flumenelongu.
Visita il Museo Archeologico
Se non riesci a visitare i siti nuragici sparsi nel territorio, un posto da non perdere ad Alghero è il suo interessante museo archeologico. Situato in pieno centro storico, quindi facilissimo da raggiungere, è diviso in settori che vanno dal mare con i relitti trovati al largo della costa, ai modi dell’abitare al sacro, cioè le sepolture in epoca nuragica. Il museo ospita anche frammenti di mosaici e sculture trovati nella villa romana sempre nei dintorni della città che però non è visitabile.
Tutte le sezioni sono molto interessanti, ma ho trovato particolarmente affascinante quella sulle sepolture in cui si vedono gli oggetti che mettevano nelle tombe sia di adulti sia di bambini e che rivelano importanti dettagli sulla società di allora.
Anche qui, una guida mi ha accompagnata per tutto il museo, rendendo la visita più interessante che facendola da sola. Se non trovi la guida, ogni sezione e tutte le stanze sono completate da pannelli esplicativi. Come per il Museo del Corallo, anche il Museo Archeologico di Alghero apre alle su prenotazione dal lunedì al venerdì mentre il sabato e la domenica l’entrata è libera. Per orari e informazioni, è meglio consultare il sito ufficiale.

Fai una gita alle Grotte di Nettuno
I naturalisti non si possono perdere un’escursione alle Grotte di Nettuno, un labirinto di fiabeschi anfratti e una foresta di stalattiti e stalagmiti incastonati nel promontorio di Capo Caccia. Si può arrivare via terra con circa mezz’ora di macchina da Alghero seguiti dalla famosa Escala del Cabirol, “scala del capriolo”, una scalinata di poco meno di 660 gradini, oppure con circa 30 minuti di battello dal porto di Alghero.
Noi siamo andati con nostro figlio di un anno e mezzo quindi la scalinata a scendere e poi risalire sotto il sole non era un’opzione fattibile. Abbiamo prenotato il battello il giorno prima e non abbiamo avuto problemi, ma siamo andati prima che iniziasse l’alta stagione e sebbene facessero solo due corse al giorno, alle 10 e alle 15, non c’erano ancora molti turisti. Nei mesi di luglio e agosto le due compagnie organizzeranno più corse nell’arco della giornata, ma consiglio comunque di prenotare almeno qualche giorno prima.
Va prenotata anche la visita alle grotte, ma se si va in battello, al momento della prenotazione della corsa, la stessa compagnia di navigazione comunicherà quanti visitatori sta portando, mentre se si va via terra, si deve necessariamente prenotare direttamente chiamando l’ufficio del turismo di Alghero.
Per informazioni su orari, costo del biglietto e su come prenotare il battello e l’entrata alle grotte, è meglio consultare il sito dell’ufficio del turismo.

Prova la cucina locale
Quando si dice Alghero, si dice aragosta, soprattutto quella “alla catalana”. Ma siccome non sempre possiamo spendere così tanto per mangiare quando viaggiamo, non preoccuparti, la cucina algherese offre tante altre opzioni deliziose, soprattutto a base di pesce. Per tutto il centro storico troverai tantissimi ristoranti tipici dove poter assaggiare diverse prelibatezze locali a partire dall’agliata, una salsa al pomodoro con molto aglio servita in particolare con gli antipasti (noi l’abbiamo mangiata sopra dei pezzi di pesce spada impanato).
I primi vanno dai malloreddus (gnocchetti sardi) ai ravioli ai tagliolini, e sono serviti con gamberi, pesce spada, bottarga, cozze, vongole, scampi e molto altro. Tra i secondi, oltre all’aragosta, regnano i calamari, il pescato del giorno preparato in diversi modi, il fritto misto, tranci dei pesci più grandi tipo tonno o ombrina. Se non ami il pesce, non ti preoccupare, tutti i ristoranti hanno anche piatti di terra e qualche opzione vegetariana soprattutto nei primi e negli antipasti, oltre che i contorni.
Fai shopping nelle botteghe artigiane del corallo
Non si può andare ad Alghero e non farsi un giro tra le botteghe artigiane del corallo del Mediterraneo. Le esposizioni di questi gioielli rossi ti faranno perdere la testa e indipendentemente da quanto vuoi/puoi spendere, troverai sicuramente qualcosa che fa al caso tuo. I prezzi infatti variano sia a seconda del tipo di corallo che della lavorazione. Ci sono pezzi di artigianato molto eclettici, quindi non solo in stile sardo ma anche etnico e più moderno.
Ma se vuoi qualcosa di prettamente locale, puoi chiedere di gioielli in corallo e filigrana. Io ho da poco acquistato dei ciondoli con il tipico bottone sardo e degli orecchini a forma della “corbula”, tutti in filigrana in argento e corallo rosso. Per essere sicuro che sia corallo del Mediterraneo certificato dal Comune di Alghero, controlla che fuori dalla bottega ci sia il simbolo ufficiale di una “A” rossa decorata come il corallo stesso.
Fai una gita di un giorno alla spiaggia La Pelosa di Stintino
A circa un’ora di macchina da Alghero c’è la famosa spiaggia La Pelosa nel territorio di Stintino. Conosciuta per essere una delle più belle spiagge in Sardegna, dopo averci passato una giornata, non posso che confermare. Sabbia bianca e finissima, acqua cristallina che inizia con un fondale basso e chiaro e che man mano diventa turchese intenso. Perfetta per i bambini perché appunto l’acqua rimane bassa per diversi metri. Sia da qui che da Stintino si possono prenotare gite al parco naturale dell’Asinara, che è a numero chiuso.

Come raggiungere Alghero
Alghero è raggiungibile in aereo da molte città italiane, e se non ci sono compagnie che ci atterrano, l’altro aeroporto più vicino è quello di Olbia Costa Smeralda.
Se hai affittato una macchina, dalla costa occidentale, puoi percorrere la strada litoranea panoramica. Per la maggior parte a curve, è comunque una strada agevole e veramente ha degli scorci mozzafiato. Arrivando dal centro Sardegna, puoi prendere la SS131, mentre se arrivi da Olbia, la strada più corta è passare per Sassari.
Noi venivamo da S’Archittu e il navigatore della nostra auto ci ha mandato su strade secondarie in mezzo ai monti facendoci perdere un bel pezzo di panoramica, che poi abbiamo fatto al ritorno. In generale abbiamo trovato che Google Maps era più attendibile.
Dove dormire ad Alghero
Noi abbiamo prenotato l’Hotel La Margherita & Spa in Via Sassari quindi vicinissimo al centro storico e appena fuori dalla ZTL, perfetto da raggiungere in macchina e fantastico per raggiungere tutti i luoghi di interesse con una piccola passeggiata. Posto per un parcheggio su strada quasi inesistente quindi abbiamo messo la macchina nel garage dell’albergo a 10€ al giorno.
Ovviamente ad Alghero si trovano anche alberghi a 4 e 5 stelle come l’Hotel Catalunya e Villa Las Tronas Hotel & SPA, piccoli B&B e affittacamere come L’Ambra e Domo Alghero Centro, e appartamenti vicini al centro come le sistemazioni di RelaisApartments se ti piace avere più privacy e preparare i tuoi pasti piuttosto che mangiare sempre fuori.
Dove mangiare ad Alghero
Protagonista indiscusso della cucina algherese è il pesce in tutte le sue sfaccettature e nel senso più ampio del termini, includendo quindi molluschi e crostacei. Tra i ristoranti di Alghero che abbiamo preferito ci sono Trattoria Caragol (Via Majorca 73) e Lo Romanì (Via Principe Umberto 29), entrambi nel centro storico.
Purtroppo siamo rimasti troppo poco e non siamo riusciti a provare due chicche consigliate da tutta la gente del posto a cui abbiamo chiesto, Mabrouk (Via Santa Barbara 4), aperto solo a cena, e Al Tuguri (Via Majorca 113), aperto tutti i giorni tranne la domenica. Se riesci, provane almeno uno. Noi li proveremo di sicuro quando torniamo ad Alghero perché ci hanno assicurato che da entrambi, qualsiasi cosa si ordini, non c’è da sbagliare.