Ogni anno, il 6 e il 7 luglio a Sedilo, paesino di non più di 2000 abitanti della provincia di Oristano, una folla di migliaia di visitatori arriva da tutta la Sardegna per assistere a una delle corse più spericolate. I sedilesi sono molto orgogliosi di questa festa, una delle più sentite ricorrenze di tutto l’anno e sicuramente una delle cose da fare in Sardegna se vai d’estate.
Ma cos’è l’Ardia? Come si festeggia? Cosa si fa oltre a vedere la corsa? Qui trovi tutte le informazioni per organizzare una visita a Sedilo per la festa di San Costantino (“Santu Antine” in sardo) e goderti una o due giornate all’insegna di tradizione e cultura.
L’Ardia, corsa a cavallo in onore di San Costantino – Cosa fare
Cos’è l’Ardia

L’interpretazione ufficiale della corsa sedilese è la commemorazione della battaglia di Ponte Milvio del 27 e 28 ottobre del 312 d.C. che ha visto l’imperatore Costantino il Grande sconfiggere Massenzio.
I primi tre cavalieri rappresentano l’imperatore Costantino (la prima pandela, nominata dal parroco e con il compito di portare la bandiera dorata al santuario) e i suoi generali (seconda e terza pandela). Mentre i tre immediatamente successivi, scelti dalle tre “pandele”, sono le loro guardie del corpo e hanno in mano un bastone per proteggere l’imperatore e i suoi generali dal resto dei cavalieri che, simbolizzando i nemici, cercano di superarli.
Questa festa in realtà è molto antica e le sue origini sono andate perdute nel tempo. Probabilmente è nata come un rito pagano in seguito incorporato tra le feste cristiane, come è successo per molte festività.

La corsa è davvero spericolata, anche perché la strada sterrata del santuario nasconde ostacoli e tranelli. Sebbene sia vero che sia i cavalieri che i cavalli conoscono il tragitto a memoria grazie ai ripetuti allenamenti, molto spesso si sono visti incidenti, più di una volta mortali.
Ma gli abilissimi cavalieri sedilesi, pur sapendo che correre è un rischio enorme, non demordono, e forse questa carica adrenalinica è quello che fa dell’Ardia uno di quegli appuntamenti da non saltare.
Fasi e momenti della festa

La festa dura tre giorni, dal 5 al 7 luglio, ma è il 6 il giorno principale e più caratteristico per chi arriva da fuori. Il 5 è più che altro riservato a celebrazioni religiose a cui partecipa soprattutto la gente del posto. Il 6 la festa comincia dal pomeriggio quando i cavalieri si riuniscono tutti a casa del leader della corsa (la prima pandela) da dove si dirigono tutti insieme a casa del parroco.
Il 7 luglio la corsa si svolge di mattina intorno alle 7 e tutto procede con le stesse scadenze del giorno prima, quindi prima riunione a casa della prima pandela, poi in piazza di chiesa.
In piazza di chiesa nel centro del paese il parroco dà ufficialmente inizio all’Ardia benedicendo i cavalieri che danno il via alla sfilata per la via principale in direzione del santuario a circa 2 km di distanza. Sono preceduti da due file di fucilieri, una banda musicale folcloristica, i carabinieri e lo stesso parroco.

Si capisce subito quando si sta per arrivare al santuario: all’inizio della piccola discesa la grande statua di San Costantino ci dà il benvenuto. Alla fine della stradina asfaltata si arriva ai sentieri sterrati che portano alla collina dove in cima siede la chiesetta dedicata al santo imperatore (che, per la chiesa cattolica, santo non è), con una bellissima vista sul lago Omodeo.
La chiesetta color rosa pastello accoglie pellegrini tutto l’anno, e questo diventa chiaro non appena si varca l’entrata e si vedono i muri ricoperti da fotografie e voti dei credenti che chiedono intercessione e aiuto a San Costantino per i loro problemi di salute e vita quotidiana.

La corsa avviene in più momenti, iniziando da “su frontigheddu”, la collinetta che guarda il santuario da cui i cavalli scendono all’impazzata, per arrivare fino alla chiesa. Qui il cavaliere che impersona San Costantino si avvicina al parroco che gli dice quanti giri della chiesa deve fare, in genere un minimo di tre e un massimo di sette.
Dopo i giri intorno alla chiesa, i cavalli scendono di corsa verso l’obelisco, intorno al quale fanno lo stesso numero di giri per poi risalire al santuario dove si fermano per la messa e incontrare i presenti. Dopo la messa, cavalieri e spettatori si dirigono di nuovo verso il paese dove ci si prepara per la cena e una serata di festeggiamenti.
Ogni sera, infatti, dal 5 al 7, la sera ci sono concerti, spettacoli di danze folcloristiche, bancarelle e parchi di divertimento fino a tarda notte.
Consigli per una perfetta festa di San Costantino

Sebbene l’Ardia si corra intorno alle 7 di sera, il caldo di luglio non dà tregua e l’attesa dei cavalieri al santuario di San Costantino è comunque difficile. Tuttavia, migliaia di spettatori aspettano sotto il sole cocente e ammirano la corsa dell’Ardia fino alla fine, indipendentemente da quanta polvere e sudore questo implichi.
Qui alcuni nostri consigli per godersi il momento della corsa al santuario e affrontare il caldo al meglio.
- Indossa scarpe comode. A un certo punto l’asfalto finisce e il santuario ha strade di campagna e spesso in salita. Scarpe da ginnastica o comunque molto comode
- Vesti comodo e leggero. Non solo le scarpe, ma anche l’abbigliamento è meglio che sia comodo per non accaldarsi ulteriormente nella camminata e nell’attesa sotto il sole. Pantaloni larghi in cotone sono la scelta migliore per muoversi facilmente, in certi punti arrampicarsi, e stare più freschi.
- Applica una crema solare. Anche se è tardo pomeriggio, il sole è cocente e non perdona. Una protezione solare è necessaria.
- Portati un cappello. Non solo la crema, ma anche un cappello diventa molto utile per proteggersi dal sole.
- Porta una bottiglia d’acqua. Il santuario è vestito a festa, e tutto intorno troverai bancarella che vendono di tutto, dai giocattoli alle anguille, quindi non sarà difficile trovare anche acqua. Ma nel caso non abbia tempo e vada direttamente a cercare il posto da cui vedere la corsa, che in generale è lontano dai mercatini, è sempre meglio avere un po’ d’acqua fresca con sé.
- Arriva almeno un’ora prima. Il santuario è pieno di gente, quindi il consiglio è di arrivare un bel po’ prima della processione e dei cavalieri per trovare un posto con una buona visuale.

Come già detto, la stessa corsa della sera del 6 luglio avviene anche la mattina del 7. Se hai deciso di dormire a Sedilo, allora ti sarà più facile alzarti presto e unirti alla festa. In genere, proprio dato l’orario, la corsa della mattina è più prerogativa della gente del posto.
Due settimane dopo, la corsa intorno al santuario si ripete. Le celebrazioni sono le stesse, dalla benedizione a casa del parroco alla sfilata per la via principale verso la chiesa di San Costantino, ai giri intorno al santuario che terminano con la messa. L’unica differenza? Che per “S’Ottada” non sono i cavalli a correre ma i giovani del posto! Di sicuro la corsa è più lenta, ma vedere un fiume di giovani che corrono per gli aspri sentieri di campagna intorno al santuario di Santu Antine è un’esperienza che rende Sedilo uno dei paesi della Sardegna da visitare per gli amanti di tradizioni e feste locali e da includere se stai organizzando un itinerario nella provincia di Oristano.